Virus, Veleni
e Antidoti
Come gestire il cambiamento digitale in farmacia
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Negli anni ’90 il responsabile di una rete vendita, che incontrai in uno dei miei corsi, mi raccontò di un formatore tedesco che era diventato famoso per la domanda con la quale iniziava i suoi corsi.
Karl, così si chiamava, appena iniziava il suo corso, usava porre alla sua platea sempre la stessa domanda.
Aspettava qualche istante prima di iniziare a parlare.
Aspettava che il brusio delle persone si trasformasse in un silenzio carico di aspettative e iniziava.
Si sistemava la giacca e con il suo inconfondibile accento teutonico, inserendo lettere “K” e lettere “H” qua è là, chiedeva:
“Sekondo foi, Kuale è l’animale più pericoloso in giungla per l’uomo?“
A questo punto invitata il pubblico in sala a dire la loro opinione. Immancabilmente, dopo i primi timori, le persone iniziavano elencando i vari felini, che venivano cassati generando le prime espressioni di stupore.
Successivamente iniziava la giostra dei rettili. Il pubblico si lanciava citando specie che nella giungla non vivono ma sicuramente avrebbero fatto effetto e sembravano pericolosi.
Eliminate le ipotesi più immediate, si iniziava con gli aracnidi, anche se a questo punto la platea iniziava a dividersi.
C’erano infatti i ragno-scettici e i ragno-sostenitori. Nonostante gli schieramenti, che trasformavano questa apertura della sessione di formazione in un grottesco teatro con cori da stadio, il formatore, come un moderno mangiafuoco, sorridendo compiaciuto rispondeva:
“No neanke ragno, profate … profate a pensare… Kuale è animale più pericoloso in giungla per l’uomo? Sekondo Foi?”
A questo punto il brusio riprendeva. Le persone riprendevano a parlare. Le teste iniziavano a scuotersi e i visi lasciavano trasparire espressioni con le labbra contratte verso il basso.
Le persone erano a corto di idee e di pregiudizi. Di sicuro Karl aveva trovato il modo di avere la loro attenzione.
Aspettava che il brusio ritornasse ad essere silenzio e solo a quel punto diceva:
“L’animale più pericoloso …. è quello più piccolo. Quello che non vediamo perché lo sottovalutiamo. L’animale nella giungla più pericoloso è la zanzara. Uccide più di 460 milioni di persone ogni anno. Eppure, ognuno di noi è portato a pensare che l’animale più pericoloso sia quello feroce. La realtà è che l’animale più feroce è gestibile anche solo perché da lui puoi scappare. Ma la zanzara può pungerti e potresti non accorgertene se non quando sarà troppo tardi.”
L’attenzione del pubblico era tutta sua. Nella mente di ognuno dei partecipanti c’era un solo pensiero. “Dannazione non ci avevo mai pensato!”.
Non mi soffermerò ad analizzare il capolavoro di manipolazione di massa che riusciva a realizzare ogni volta.
Come un vero illusionista riusciva ad attrarre l’attenzione anche dei più scettici.
Ma questa storiella mi ha sempre fatto riflettere. Di fronte ai cambiamenti, che attraversano periodicamente i vari mercati, non sempre quello che consideriamo o tendiamo a considerare come un pericolo, lo diventa veramente.
Tuttavia, sono proprio quegli elementi che sottovalutiamo di più o che, in alcuni casi, osteggiamo perché non li consideriamo “una giusta evoluzione” che possono minare gli equilibri sui quali abbiamo costruito la nostra strategia e visione di impresa.
Questo libro intende fornire strumenti e soluzioni per gestire il cambiamento digitale che sta investendo il canale farmacia.
Non troverete soluzioni tecnologiche né, tanto meno, “triks” per gestire al meglio le vostre pagine social, ma suggerimenti di come affrontare il cambiamento organizzando al meglio la vostra farmacia e la sua risorsa più preziosa: il vostro team.
Il nostro desiderio è quello di sostenere il settore e la farmacia come istituzione per la sua territorialità e per quello che rappresenta nel tessuto sociale del nostro paese.
Il futuro, che é già presente in farmacia, richiede un nuovo schema mentale per affrontare al meglio il cambiamento. Alla farmacia fisica si devono integrare le varie forme di contatto con il cliente/paziente che permettono di seguire il paziente/cliente e di essere seguiti, ma anche nuove opportunità di promozione e sviluppo.
Le nuove tecnologie permettono anche di entrare in contatto con nuovi potenziali pazienti / clienti. Concetti che sono ancora “nuovi” per i farmacisti retailler che si sposano male con una professione che, ancora oggi, è basata sulla gestione dell’emergenza continua e che non ha una cultura della programmazione e della delega.
Le nuove tecnologie sono un acceleratore che mettono in luce difetti e aree di miglioramento strategico della farmacia e possono, se ben impiegate, esaltare e mettere in luce, nella pianta organica globale, le capacità e le competenze della farmacia e del suo team.
Oggi più che mai la domanda a cui rispondere è quindi: “Per quale competenza / specializzazione vogliamo farci scegliere?”
La farmacia come organismo.
L’idea di giocare con questa metafora è nata al Cosmofarma 2023. Siamo stati invitati io e Luigi a tenere un breve intervento sulle problematiche della farmacia presso lo stand di BD Rowa. Lo scorso anno avevamo affrontato il tema degli alibi che impedivano al farmacista di evolversi professionalmente. Quest’anno il tema era il cambiamento digitale, così abbiamo pensato che, se avessimo iniziato a pensare la farmacia come un organismo fatto di persone, sarebbe stato più facile far capire la pericolosità di alcune dinamiche e di alcuni fattori che oggi stanno mettendo in crisi la farmacia.
Il cambiamento è in atto, perciò, l’obiettivo è quello di imparare a gestirlo e non subirlo.
I virus sono fattori esterni che attaccano l’organismo farmacia e, se non gestiti con attenzione, rischiano di sopraffarla. Nel cambiamento digitale i virus, che rappresentano delle serie minacce, sono tanti. Quasi tutti sono invisibili. L’attacco, come per i virus per l’essere umano, non è percepito. L’attacco di un virus del cambiamento non ha un effetto immediato sul fatturato, ma può compromettere l’attività nel medio lungo periodo.
Per contro i virus, se il nostro sistema immunitario impara a riconoscerli e a gestirli, rafforzano l’intero sistema rendendolo più forte e resistente.
Un’altra caratteristica che rende il virus interessante è che non esiste una terapia antibiotica che lo possa annientare. Esiste la prevenzione che può aiutare l’organismo farmacia ad essere pronto di fronte all’attacco di un virus.
Ogni giorno, infatti, come esseri umani, il nostro organismo respinge centinaia di attacchi da parte di virus e batteri. Raramente diventano patologie. Se allenato, il nostro sistema di difesa regge bene l’urto e gli attacchi. Cosi dove essere per la farmacia. Se l’abbiamo preparata per la battaglia e la manteniamo in salute può resistere tranquillamente agli attacchi dei virus e diventare sempre più forte al punto di poter convivere con essi senza che siano più letali o pericolosi.
I virus sono tanti. Non esiste un antibiotico e bisogna imparare a conoscerli e gestirli con attività di prevenzione.
I veleni sono comportamenti che intossicano l’organizzazione della farmacia, indebolendola. Sono comportamenti che nascono da sentimenti semplici e ancestrali.
Paura, invidia, rabbia sono spesso alla base di questi comportamenti. Un bravo manager deve saper riconoscere e imparare a gestire i suoi sentimenti.
Il farmacista manager è una professione di aiuto che ha come suoi primi clienti i collaboratori. Una delle prime regole che insegnano gli psicologi, a chi si vuole dedicare agli altri è imparare a tutelare se stessi.
Ci ricordano, infatti, che “Non potrai mai aiutare gli altri se, per primo, non sarai in grado di aiutare te stesso”. Conoscere le proprie emozioni sotto la pressione dell’emergenza e dell’imprevedibilità della gestione di impresa è il primo passo per individuare l’antidoto giusto.
Conoscere le sostanze tossiche prodotte da comportamenti sbagliati, permette di aumentare il livello di consapevolezza e di evitare che si generino. Allo stesso tempo diventa fondamentale insegnare al proprio team ad evitarle per mantenere un buon clima interno non contaminato da comportamenti sbagliati o pericolosi.
Nessuno ama lavorare in ambienti tossici nei quali devi preoccuparti dei colleghi o dei comportamenti dei tuoi responsabili.
In piccole organizzazioni, come la farmacia media italiana, porre l’attenzione a questi aspetti diventa sempre più importante per permettergli di superare le nuove e numerose sfide che sono in corso.
Per i veleni i veri antidoti sono la conoscenza e la preparazione che rappresentano la vera prevenzione.
Gli antidoti sono le soluzioni. Sono rimedi per aiutare l’organismo farmacia a gestire gli attacchi di virus e l’intossicazione da veleni. In alcuni casi possono essere molto semplici, mentre, in altri casi, possono richiedere una preparazione più complessa. Alla base dell’efficacia di qualsiasi antidoto c’è la volontà di assumerlo e di cambiare le proprie abitudini. Problemi nuovi difficilmente si possono risolvere con la stessa mentalità che li ha generati. Di fronte alla trasformazione digitale non è logico continuare a leggere la nuova realtà con i vecchi occhiali. Occorre individuare nuove soluzioni organizzative e di sviluppo imprenditoriale. Questo è ovviamente compito principalmente del titolare della azienda farmacia.
La formazione e l’allenamento sono gli antidoti più potenti. Permettono all’organismo di fare un percorso di detox e di riacquisire energie e motivazione.
Pierre Telleri – CEO Healthcare Development
Dott. Luigi Corvi – Vice President of Sales & Marketing, Unifarco